Paradise by Judith McNaught

Paradise by Judith McNaught

autore:Judith McNaught [McNaught, Judith]
La lingua: eng
Format: epub, azw3
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


30

Parker guardò il telefono, che squillava di nuovo. Dopo guardò lei, in piedi accanto la

finestra, pallida e silenziosa.

-Probabilmente è tuo padre un'altra volta.

-Lascia che la segreteria telefonica registri il messaggio –replicò Meredith, facendo

spallucce.

Aveva lasciato l’ufficio alle cinque del pomeriggio e già aveva rifiutato due telefonate di

Philip e diverse della stampa. I giornalisti volevano sapere come si sentiva dopo essere stata messa

da parte, almeno per il momento.

Si sentì la voce furiosa di Philip quando si concluse il messaggio registrato di Meredith.

-Meredith, so che sei lì, maledizione! Rispondi! Ti devo parlare!

Parker le passò una mano per il fianco e l’attrasse verso se.

-So che non vuoi parlare con lui –disse solidale-, ma è la quarta volta che telefona

nell’ultima ora. Perché non gli rispondi e finisci una volta per tutte con questo?

Parker aveva insistito in vederla per prestarle il suo appoggio morale, ma lei voleva

rimanere da sola.

-In questo momento non voglio parlare con nessuno, e meno con lui. Per favore, cerca di

capirmi. Davvero, vorrei.. restarmene da sola.

-Lo so –disse lui con un sospiro, ma rimase lì, offrendole la sua silenziosa simpatia mentre

lei osservava il paesaggio, ormai oscuro dalla finestra-. Vieni qui al sofà –sussurrò e le baciò la

tempia-. Ti preparerò un bicchierino.

Lei negò con il capo, ma si sedette nel divano, lasciandosi avvolgere dalle braccia del

fidanzato.

-Sicuro che starai bene se me ne vado? –le chiese lui un’ora più tardi-. Domani parto e

ancora ho cose da preparare, ma mi duole lasciarti in questo stato così abbattuto. Domani è il

giorno del Ringraziamento e non vorrai passarlo con tuo padre, come avevi pensato. Ho un’idea –

esclamò prendendo una decisione-: cancellerò il mio volo a Ginevra. Qualcun altro pronunciare al

posto mio il discorso inaugurale della convention bancaria. Diamine. . neanche se ne

accorgeranno..

-No! –lo interruppe Meredith, cercando di mostrarsi ferma. Si alzò in piedi. Con tutto quel

che era successo aveva dimenticato che Parker doveva viaggiare in Europa, dove sarebbe rimasto

tre settimane con i suoi colleghi europei e avrebbe pronunciato il discorso di apertura della

Conferenza Mondiale delle Banche-. Non mi butterò dalla finestra –promise, accennando un

sorriso lievemente ironico e prendendolo dal collo per dargli un bacio di commiato-. Domani

mangerò dalla famiglia di Lisa. Quando ritornerai, avrò il mio futuro organizzato e la vita in

ordine. Finirò di fare i preparativi delle nostre nozze.

-Cosa pensi di fare con Farrell?

Meredith chiuse gli occhi, pensando com’era possibile lottare contro tante avversità allo

stesso tempo. Così tante complicazioni, tante delusioni, tante contrarietà. Per colpa delle devastanti

rivelazioni di quella giornata aveva dimenticato completamente che ancora era sposata a quello

spregevole. .

-Mio padre dovrà cambiare radicalmente atteggiamento in relazione ai terreni di Matt. Me

lo deve –dichiarò con amarezza-. Quando lo farà, il mio avvocato si metterà in contatto con lui per

presentargli il terreno come offerta di pace da parte mia.

-Credi che potrai occuparti dei preparativi del matrimonio in mezzo ad una situazione

come questa?

-Posso e lo farò –lo rassicurò lei fingendo entusiasmo-. Ci sposeremo a febbraio, come

stabilito.-Un'altra cosa: promettimi che non cercherai un altro impiego durante la mia assenza.

-Perché no?

Parker respirò profondamente e finalmente disse con estrema cautela:

-Ho sempre compreso



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